Benedetta

Una serata fuori

Finalmente soli, due posti vicini, il resto lontano. Si ritrovano dopo tanto tempo. Benedetta è frastornata, non capisce più chi è e non cerca nemmeno di ancorarsi alle logiche rodate del passato. Si lascia condurre al tavolo dalla mano morbida di Augusto, dalle sue spalle familiari che le indicano la strada, dalla placida sensazione di essere in pace con se stessa. Ne è passata di acqua sotto i ponti e gli anni sono trascorsi senza arrestarsi mai, neppure nei momenti più bui e dolorosi. Hanno rinforzato gli ormeggi, raccolto le vele e si sono avvinghiati l’uno all’altra nascondendosi sottocoperta o facendosi legare all’albero maestro, per non farsi trascinare in mare durante le tempeste. Alle volte hanno conficcato le unghie nella carne dell’altro per sentirsi vivi e poter continuare ad andare avanti. “Ti va bene quel tavolo?” La tenerezza della sua voce le rammenta l’uomo che si è scelta, la dolcezza del suo carattere, quell’innominabile tenerezza che spesso li ha fatti scontrare. “Benissimo, grazie.” Uno di fronte all’altro e la loro immagine riflessa viene restituita alla sala dallo specchio sulla parete. Benedetta si sente frammentata come la luce che oltrepassa un prisma, ma non le fa più paura fare i conti con tutti gli aspetti, distorti, contrastanti e inattesi che la abitano. Margherita è servita soprattutto a farle scoprire il dubbio, l’indefinito, l’apparente. Chi è oggi Benedetta? Una donna senza risposte. 

“Allora, cosa ti va di mangiare?” Augusto è tutto preso dal menù che tiene tra le mani, incuriosito dalle proposte, sedotto dalla gola insaziabile che lo contraddistingue da sempre. Mentre affonda lo sguardo dentro il libro di cuoio, Benedetta corre lungo il suo naso dritto, le sue labbra sottili, le sue meravigliose ciglia che spesso ha baciato umide di pianto, la sua barba sempre un po’ in disordine. La fame scompare e si riempie di quei lineamenti che narrano tutti gli anni insieme. “Io prendo gli gnocchetti e tu?” Alza il viso e la fa naufragare nel verde dei suoi occhi, dolcemente. Un brivido la percorre. “Lo sai che quest’anno sono venticinque” Sussurra. “Certo che lo so.” Allunga la mano ed intreccia la pelle scura della moglie, scivolandole tra le dita.

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